Il cuore della stabilità: stabilità del corpo nello Stile Libero

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Il cuore della stabilità: stabilità del corpo nello Stile Libero (“Core Balance”)

Nel nuoto competitivo e tecnico, pochi elementi sono tanto sottovalutati — ma al contempo tanto cruciali — quanto la stabilità del corpo ("core" intesa come muscolatura di supporto) durante il nuoto in stile libero. Gli esercizi e la teoria proposti in questo articolo mettono al centro proprio questa componente: stabilizzare il corpo allineato per minimizzare gli sprechi energetici e massimizzare l’efficienza della propulsione.

Perché è così importante il “core” nello Stile Libero

Quando nuotiamo in stile libero, una frazione non trascurabile dell’energia viene utilizzata non per generare spinta, ma semplicemente per mantenere le anche e le gambe in linea con il corpo.

Se il bacino affonda o si alza troppo rispetto alla superficie, oppure se vi è una rotazione scollegata dal tronco, si creano resistenze inutili che:

  • rallentano il galleggiamento ottimale;
  • fanno deviare l’energia laterale anziché longitudinale;
  • compromettono l’efficacia della gambata e della trazione.

In altre parole: una buona posizione del corpo e un solido controllo del core (ovvero della muscolatura di supporto) permettono di rendere ogni bracciata e ogni gambata più produttiva.

Progressione suggerita per costruire il core balance

Ecco una traccia tecnica di lavoro adattabile ad atleti e allenatori, che punta a sviluppare l’allineamento e la stabilità del corpo durante il nuoto.

Fase 1: Linea completamente estesa con supporto

  • Inserire un pullbuoy (o altro supporto galleggiante) tra le caviglie o le anche;
  • Mantenere una linea del corpo dal polso fino ai piedi, con le anche vicine alla superficie;
  • L’obiettivo è percepire la tensione lungo tutta la catena anteriore e posteriore del corpo.

Fase 2: Rotazione controllata dal core

  • Mantenendo la linea, ruotare lentamente il corpo da un lato all’altro, usando esclusivamente la fascia centrale (addominali, lombari, glutei);
  • La rotazione deve essere guidata dal busto, non dallo scivolamento dell’anca.
  • Uno strumento che può aiutare è il Tech Toc

Fase 3: Introduzione della bracciata lenta mantenendo la linea

  • Iniziare una bracciata molto rallentata, mantenendo la posizione allungata;
  • Controllare che l’anca non sprofondi e che la rotazione resti fluida e armonica.

Fase 4: Eliminazione del supporto + leggera gambata

  • Rimuovere il pull buoy e introdurre una lieve gambata con ginocchia relativamente stese;
  • Mantenere costante la linea del corpo e la stabilità anche senza supporto.

Punti tecnici da tenere sotto controllo

  • Anche alte: le anche devono rimanere vicine alla superficie dell’acqua; ogni affondo aumenta la resistenza.
  • Allineamento testa-collo-bacino: la testa non deve essere sollevata né il collo piegato; la linea continua favorisce la scivolata.
  • Rotazione fluida: il movimento lungo l’asse del corpo deve partire dal core, non dalle braccia.
  • Gambata controllata: in questa fase la gambata serve per mantenere la linea, non per generare propulsione.
  • Sensibilità corporea: usare uno snorkel consente di concentrarsi sulla stabilità del corpo senza pensare alla respirazione.

Come integrare questo lavoro nella programmazione d’allenamento

  • Inserire 1–2 blocchi all’inizio del riscaldamento con la progressione descritta;
  • Utilizzare set specifici (es. 4×50 metri a ritmo lento con focus su posizione e rotazione), fornendo feedback tecnico tra le ripetizioni;
  • Una volta acquisita la sensibilità, integrare il lavoro in nuotate più veloci per trasferire la stabilità della muscolatura di supporto (CORE) alle andature di gara;
  • Monitorare: se nelle serie rapide l’anca cede, l’atleta torna a una condizione meno efficiente;
  • Collaborare con l’allenatore e utilizzare video laterali per analizzare l’assetto e la stabilità del bacino.

Scheda Tecnica – Esercizi per il Core Balance nel Freestyle

Esercizio 1 – Streamline a Stile Libero

Scopo: percezione dell’allineamento del corpo.
Attrezzi: pull buoy alle caviglie.

  1. Posizionarsi in streamline con le braccia distese e la testa tra le spalle.
  2. Usare un leggero battito di gambe per mantenere la linea, respirando con snorkel frontale.
  3. Attivare addome e glutei per mantenere la tensione lungo tutto il corpo.

Durata: 6 × 25 m con pausa 15″.
Focus tecnico: evitare movimenti laterali o rotazioni premature.
Errore comune: bacino che affonda o testa troppo sollevata.

Esercizio 2 – Scivolamenti laterali 

Scopo: costruire la stabilità laterale durante la rotazione.
Attrezzi: snorkel opzionale, pull buoy alle anche.

  1. Nuotare su un fianco con un braccio disteso e l’altro lungo il corpo.
  2. Mantenere il fianco superiore appena fuori dall’acqua e quello inferiore stabile.
  3. Ruotare lentamente sul lato opposto guidando il movimento dal core.

Durata: 8 × 25 m alternando i lati.
Focus tecnico: rotazione fluida e controllata.
Errore comune: rotazione a scatti o perdita di linea.

Esercizio 3 – Connessione a braccio singolo

Scopo: coordinare bracciata e stabilità centrale.
Attrezzi: snorkel, pinne corte (opzionali).

  1. Nuotare con un solo braccio attivo, l’altro lungo il corpo.
  2. Mantenere la spalla opposta stabile e il corpo allineato.
  3. Sentire la trasmissione di forza dal braccio al busto, non al collo.

Durata: 6 × 50 m (25 m per braccio).
Focus tecnico: corpo bilanciato e stabile.
Errore comune: rotazione eccessiva o bracciata troppo ampia.

Esercizio 4 – Bracciata e scivolamento

Scopo: consolidare l’allineamento dinamico.
Attrezzi: nessuno.

  1. Eseguire tre bracciate lente e controllate.
  2. Dopo la terza, mantenere la posizione allungata per 2–3 secondi.
  3. Controllare se il corpo resta in asse o tende ad affondare.

Durata: 8 × 25 m con pausa 10–15″.
Focus tecnico: corpo piatto e allineato.
Errore comune: rilassarsi troppo perdendo tensione nel core.

Esercizio 5 – Rotazione e gambe

Scopo: integrare la rotazione del core con la gambata.
Attrezzi: pinne corte, snorkel.

  1. In posizione streamline, eseguire 6 battiti di gambe su un lato.
  2. Ruotare in un secondo verso l’altro lato mantenendo la linea.
  3. Controllare la stabilità del bacino durante la transizione.

Durata: 4 × 50 m.
Focus tecnico: rotazione guidata da addome e glutei.
Errore comune: torsione del collo o sfasamento del bacino.

Esercizio 6 – Variazioni di andatura a Stile Libero 

Scopo: trasferire la stabilità alle andature di gara.
Attrezzi: metronomo da nuoto (FINIS Tempo Trainer).

  1. Impostare un ritmo medio-lento di bracciata.
  2. Mantenere ampiezza e rotazione controllata del core.
  3. Se il bacino cede, ridurre la frequenza e ritrovare la linea.

Durata: 6 × 50 m o 4 × 75 m.
Focus tecnico: stabilità anche a ritmo sostenuto.
Errore comune: perdita di allineamento a velocità elevate.

Suggerimenti per l’Allenatore

  • Utilizzare video subacquei o laterali per analizzare il bacino.
  • Inserire questi esercizi nella parte iniziale o intermedia della seduta tecnica.
  • Fornire feedback immediato sull’assetto, non solo sui tempi.
  • Provare serie con schema respiratorio 3/5/7 per testare la stabilità.

Conclusione

Allenare il core balance significa educare il corpo a diventare un asse stabile e dinamico, capace di collegare la spinta delle braccia e delle gambe in un unico movimento fluido. Il risultato è una nuotata più efficiente, meno faticosa e visivamente più pulita: meno resistenza, maggiore potenza, migliore controllo.

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